FAQ

Domande frequenti sulla conformità NIS2 per le PMI

La conformità alla NIS2 solleva spesso dubbi e domande, soprattutto per le piccole e medie imprese che vogliono restare competitive nel mercato. In questa sezione, rispondiamo alle principali questioni per aiutarti a comprendere come i nostri servizi possono supportarti nel raggiungimento degli standard di sicurezza richiesti e proteggere il tuo business dalle conseguenze di una mancata conformità.
Ti ricordiamo che i nostri esperti sono a tua disposizione per chiarire dubbi e rispondere a domande.

1. Aspetti generali

La direttiva NIS2 (Network and Information Security Directive 2) è una normativa europea adottata per migliorare la sicurezza informatica e la resilienza delle infrastrutture critiche nell’UE. Essa aggiorna e amplia il campo di applicazione della precedente direttiva NIS del 2016.

In Italia, il recepimento della direttiva NIS2 è stato formalizzato con il Decreto Legislativo n. 138/2024, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 1° ottobre 2024 ed entrato in vigore il 16 ottobre 2024. 

La Direttiva NIS2 è già operativa a livello europeo dal 16 gennaio 2023. Tuttavia, gli Stati membri, inclusa l’Italia, devono recepirla nel proprio ordinamento entro il 17 ottobre 2024, momento in cui diventerà pienamente applicabile a livello nazionale.

I principali obiettivi della Direttiva includono:

In Italia, il coordinamento in materia di sicurezza informatica è affidato al CSIRT Italia, che svolge un ruolo centrale nella gestione degli incidenti e nella promozione di una maggiore consapevolezza e resilienza informatica a livello nazionale.

Ogni settore critico è supervisionato da un’autorità competente designata. Ad esempio:

Questi organi vigilano sull’adozione delle misure di sicurezza e sull’applicazione della normativa.

Le organizzazioni interessate devono:

Gli obblighi entreranno in vigore con il recepimento della Direttiva nel diritto italiano.

2. Ambito di applicazione

La Direttiva NIS2 riguarda aziende di settori considerati essenziali (energia, trasporti, sanità, approvvigionamento idrico, finanza, ecc.) e settori importanti (manifatturiero, fornitori di servizi digitali, rifiuti, ecc.). Anche molte PMI della supply chain potrebbero essere coinvolte, soprattutto se collaborano con aziende più grandi in questi settori.

Puoi verificare la dimensione della tua azienda in base a questi parametri:

In generale, le micro e piccole imprese sono escluse. Tuttavia, se la tua azienda opera in un settore critico o fornisce servizi essenziali, potrebbe comunque essere coinvolta, in particolare se svolge attività rilevanti per la supply chain.

Tutte le medie e grandi imprese che operano in settori essenziali o importanti devono rispettare la normativa. È quindi fondamentale valutare se la tua azienda rientra in questi ambiti per evitare sanzioni.

La Direttiva si applica anche alle pubbliche amministrazioni che forniscono servizi essenziali o gestiscono infrastrutture critiche. L’elenco preciso sarà definito dai decreti attuativi nazionali.

Rientrano le organizzazioni pubbliche che forniscono servizi chiave nei settori regolamentati, come sanità, trasporti e gestione delle emergenze. Se collabori con enti pubblici, la tua PMI potrebbe essere interessata.

Sì, tutte le organizzazioni che operano in un Paese UE in settori regolamentati devono rispettare la Direttiva, incluse le loro filiali italiane.

Le aziende extra-UE sono coinvolte solo se offrono servizi o operano all’interno dell’UE in settori essenziali o importanti. In tal caso, devono adeguarsi alla normativa del Paese UE in cui operano.

Sono escluse le aziende che non operano né offrono servizi all’interno dell’UE o che non appartengono ai settori regolamentati dalla Direttiva.

Sì, i decreti attuativi italiani forniranno un elenco dei codici ATECO/NACE rilevanti. Controllare il codice della tua attività sarà un passaggio cruciale per capire se sei soggetto alla normativa.

La normativa considera prevalente l’attività che genera la maggior parte del fatturato o che ha il maggiore impatto sulla sicurezza. Le attività secondarie sono generalmente escluse.

Se la tua PMI fa parte di un gruppo e fornisce servizi critici o gestisce infrastrutture essenziali, tali attività potrebbero essere soggette alla Direttiva. È importante verificare il ruolo specifico che svolgi all’interno del gruppo.

La Direttiva NIS2 attribuisce grande importanza alla sicurezza della supply chain, poiché un attacco informatico a un fornitore può compromettere l’intero ecosistema aziendale. Se la tua PMI fornisce beni, servizi o infrastrutture a organizzazioni che operano in settori essenziali o importanti, potresti rientrare negli obblighi previsti dalla normativa. Questo significa che:

3. Registrazione alla piattaforma ACN

Tutte le organizzazioni che rientrano nell’ambito di applicazione della Direttiva NIS2, comprese le PMI che operano in settori essenziali o importanti, devono registrarsi sulla piattaforma dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN). La registrazione è un passo fondamentale per notificare le autorità e iniziare il percorso di conformità.

Le scadenze specifiche saranno definite dai decreti attuativi nazionali. Tuttavia, è importante prepararsi in anticipo, poiché la registrazione sarà obbligatoria subito dopo il recepimento della Direttiva, previsto entro ottobre 2024.

No, la registrazione non significa automaticamente essere classificati come “soggetti NIS”. Sarà l’ACN a determinare ufficialmente se la tua organizzazione rientra nella categoria, sulla base delle informazioni fornite.

Il Punto di Contatto deve essere una persona affidabile, con competenze tecniche o gestionali in ambito di sicurezza informatica, e deve fungere da tramite con l’ACN per notifiche e comunicazioni. In molte PMI, questa figura potrebbe coincidere con un responsabile IT o un consulente esterno qualificato.

Durante la registrazione, dovrai fornire:

Sì, le pubbliche amministrazioni incluse nell’Allegato III della Direttiva potrebbero avere requisiti aggiuntivi o procedure specifiche, che saranno dettagliate nei decreti attuativi.

Se la tua PMI è collegata ad altre imprese o fa parte di un gruppo, potrebbero essere richiesti dettagli aggiuntivi sulla struttura del gruppo, le attività svolte e i rapporti tra le aziende.

Il Punto di Contatto deve avere:

Sì, è possibile, soprattutto se si tratta di un consulente esterno che supporta più PMI o enti. Tuttavia, è importante garantire che questa persona sia in grado di gestire efficacemente tutte le responsabilità.

I soggetti che devono designare un rappresentante nell’UE possono nominare un professionista o un’azienda con competenze legali e tecniche, in grado di adempiere agli obblighi di comunicazione e sicurezza previsti.

Per chi non dispone di SPID, l’ACN fornirà una procedura alternativa per l’accesso al portale, che potrà includere l’uso di sistemi di autenticazione tramite e-mail certificata o identificazione diretta.

Le aziende estere che operano in Italia devono indicare un rappresentante locale, fornendo all’ACN i dettagli del soggetto designato. Questo rappresentante sarà responsabile delle comunicazioni con le autorità italiane.

Per gruppi di imprese italiani che controllano società estere, il rappresentante deve essere scelto considerando il soggetto che ha maggiore rilevanza operativa o giuridica per adempiere agli obblighi previsti dalla Direttiva.

Le PMI possono affidarsi a consulenti esperti in Direttiva NIS2 per assistere nella registrazione, nella designazione del Punto di Contatto e nella conformità generale, riducendo così il carico amministrativo e tecnico. Scopri tutti i nostri servizi (link alla pagina servizi).